
Il fascino magico della sand art
Ci sarà anche questo nel prossimo appuntamento degli Amici della Musica di Foligno, evento nato in collaborazione con il Rotary Club di Foligno e che vedrà l’intero ricavato devoluto alla ONG “Medici con l’Africa Cuamm”, la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.
Inaugurata la Stagione 2025 con il gigante Alexander Lonquich, il cartellone folignate entra nel vivo domenica 2 marzo, ore 17, Auditorium San Domenico, con “Ladre di Sabbia”, un suggestivo spettacolo multimediale che porterà in scena le criticità di un mondo percorso da urgenti questioni umanitarie, come la storia delle “schiave” costrette a rubare la sabbia sulle spiagge dell’arcipelago di Capoverde.
Una vicenda diventata racconto di grande originalità attraverso le “visioni” create dal vivo, utilizzando non a caso lo “strumento” della sabbia, da Gabriella Compagnone, una delle artiste di punta di questa tecnica innovativa, la prima sand artist italiana.
Sono di Marcello Fera invece le musiche composte per violino e orchestra d’archi sulle melodie del genere musicale più diffuso nell’isola capoverdiana: la morna. Eseguite domenica dall’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani e dallo stesso Marcello Fera al violino, mentre le parole saranno tutte nella voce narrante dell’autore del testo Guido Barbieri, noto critico musicale di Repubblica e Radio Tre.
Con “Ladre di Sabbia” il pubblico approderà sulle spiagge di Capoverde, Oceano Atlantico, le più pure e incontaminate del pianeta. Dove però dietro la facciata da cartolina si nasconde il dramma delle “ladre di sabbia”, donne non sposate o vedove che non godono di alcuna protezione sociale. Molte di loro, per sopravvivere, svolgono un lavoro faticoso, pericoloso e illegale, rischiando multe e carcere.
Ogni giorno, dall’alba al tramonto, raccolgono la sabbia di alcune delle più belle spiagge per poi rivenderla alle imprese di costruzioni. Per lavorare come schiave, vengono pagate 50 dollari a tonnellata, e per mille chili di sabbia occorre un mese di lavoro. Ma per la stragrande maggioranza di loro non c’è alcuna alternativa per nutrire i figli e mandarli a scuola.
Una storia emozionante, uno sguardo sul mondo che farà riflettere, un fatto di cronaca che si affida all’arte per accendere un riflettore sulle vicende umane attraverso quella musica che con una felice formula Guido Barbieri definisce “musica della realtà”.