
Racconto concerto dedicato ai Madrigali di Carlo Gesualdo da Venosa
Entra nel cartellone di Segni Barocchi Festival il prossimo appuntamento degli Amici della Musica di Foligno. Tra le due realtà un’amicizia consolidata affidata quest’anno alla coproduzione “L’avida sete”, madrigali di Carlo Gesualdo da Venosa, racconto concerto in programma a Foligno martedì 29 agosto, ore 21, Oratorio del Crocifisso.
Ideato e scritto da Sandro Cappelletto, giornalista critico musicale e drammaturgo – voce narrante in scena -, lo spettacolo sarà affidato per la parte musicale all’Ensemble RossoPorpora, formazione fondata e diretta da Walter Testolin, oggi una delle più prestigiose formazioni di canto rinascimentale e barocco a livello internazionale.
Dedicato a Don Carlo Gesualdo, principe di Venosa, Conte di Conza (1566-1613): un compositore tanto grande quanto inquietante, come lo definì Igor Stravinskij, il concerto ripercorre la vicenda musicale e umana dell’ultimo discendente di una grande famiglia normanna e genio musicale senza tempo.
«Nell’Avida sete il contrappunto tra la narrazione e le straordinarie voci dell’ensemble RossoPorpora – commenta Sandro Cappelletto – ricrea uno spaccato dell’atmosfera che si respirava all’interno del castello nel quale Gesualdo viveva e in cui nacquero le sue musiche estreme, simbolo del cambiamento non solo artistico-espressivo, ma anche psicologico dell’Uomo di fine Rinascimento.»
Interpreti dei madrigali Cristina Fanelli canto, Lucia Napoli quinto, Elisabetta Vuocolo alto, Andrés Montilla-Acurero tenore, Giacomo Schiavo tenore, Guglielmo Buonsanti basso, Dario Carpanese cembalo, celebrati artisti che imprimono all’Ensemble uno stile fortemente espressivo, dovuto anche a un rigoroso studio filologico dei testi e degli ambienti culturali di cui la musica è espressione. Intensa anche l’attività discografica del gruppo, apprezzatissima dalla critica internazionale. L’amoroso & crudo stile, disco dedicato ai madrigali di Luca Marenzio, è stato definito dalla rivista francese ForumOpera “Una pietra miliare storica, un disco da portare sull’isola deserta”.
Prestigio anche per la bacchetta di Walter Testolin, direttore, cantante, didatta, divulgatore musicale, impegnato nella diffusione del repertorio vocale polifonico del Rinascimento, con all’attivo incisioni per le più importanti etichette discografiche europee. Oltreché RossoPorpora, ha fondato De Labyrintho (tra i gruppi vocali di riferimento nel repertorio rinascimentale). Ha scritto per Treccani la parte dedicata al Madrigale nel volume Musica ed è autore di numerosi articoli pubblicati da riviste musicali e musicologiche, italiane ed estere. Organizza e dirige Italia mia – Storia del madrigale italiano, progetto triennale di studi, concerti, lezioni e conferenze sul madrigale iniziato a Roma nel 2020. Nello stesso anno ha fondato il Bach Collegium Roma.
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Omaggio al Perugino degli Ensemble Micrologus
È dedicato al Perugino il prossimo concerto – ingresso libero – degli Amici della Musica di Foligno. Un omaggio ai cinquecento anni dalla morte del “divin pittore” affidato al celebre Ensemble Micrologus che sabato 26 agosto, ore 21, porterà la sua musica rinascimentale a Spello, nella chiesa di Santa Maria Maggiore dove due importanti lavori di Pietro Perugino attraggono visitatori da tutto il mondo.
L’appuntamento, “Quant’è grande la Bellezza”, sottotitolo “La musica in Italia all’epoca di Perugino, il divin pittore” è parte di un articolato programma di eventi, “Il Perugino per tutti”, che i comuni di Foligno, Spello e Assisi propongono attraverso tour guidati nei luoghi dove preziose opere testimoniano il passaggio del Perugino in questa parte d’Umbria.
Con l’attesissimo ritorno dei Micrologus nella Stagione concertistica folignate, si ascolteranno musiche devozionali e cortesi perfettamente coerenti con i temi della cultura umanistica del grande artista del Rinascimento. In scaletta Laudi, canzoni e musiche strumentali di Alexander Agricola, Guillaume Dufay, Guglielmo Ebreo, Firminus Caron, Domenico da Piacenza, Lorenzo de’ Medici. Oltre alle Laudi, in programma pure raffinate bassedanze e balli, in un insieme di devozione spirituale, amor cortese e sensualità terrena, che riflette l’ampia tavolozza di emozioni dell’imponente catalogo di Perugino, nel momento più glorioso della cultura italiana.
In scena con gli storici fondatori umbri del gruppo Patrizia Bovi canto, arpa, Gabriele Russo viola, lira da braccio, ribeca e Goffredo Degli Esposti flauti dritti, zufolo col tamburo, zufolo e buttafoco, ci saranno anche Crawford Young liuto, cetra, Katerina Ghannudi canto, arpa.
Alla soglia dei quaranta anni dalla fondazione – sono nati nel 1984 – i Micrologus vantano una storia di successi internazionali che li ha resi raffinato gruppo di riferimento nel mondo per la musica medievale e rinascimentale. Un evento da non mancare al cospetto del grande Perugino e al suono degli strumenti angelici da lui raffigurati, l’arpa, il liuto e la viola d’arco.
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Summer Master Class 2023: Cinzia Forte
Tecnica e interpretazione vocale
docente Cinzia Forte / periodo 1-6 agosto
Convocazione e inizio: 1 agosto ore 10
Concerto finale: 6 agosto ore 21
MAX 12 allievi
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Summer Master Class 2023: Walter Testolin
Cantare l’età del canto
docente Walter Testolin / 30 agosto – 1 settembre
Convocazione e inizio: 30 agosto ore 10
Concerto finale: 1 settembre ore 18
MAX 12 allievi
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Concerto Multimediale: SUONI E VISIONI PER MICHELANGELO
Da Michelangelo a Britten e Sostakovic. Parla il linguaggio della multimedialità il concerto degli Amici della Musica dedicato al genio del Rinascimento. Protagonisti artisti di caratura internazionale per un evento di musica, canto e poesia, con le immagini di un celebre documentario del regista Nino Criscenti.
Tre artisti d’eccezione – un pianista e due voci – e un documentario di grande valore e bellezza. È nato così il concerto multimediale “Suoni e Visioni per Michelangelo”, prodotto dagli Amici della Musica di Foligno, in programma venerdì 30 giugno, ore 21, all’Auditorium San Domenico.
Dedicato a Michelangelo Buonarroti, il concerto vedrà in scena il tenore inglese Mark Milhofer, il basso Mirco Palazzi e Marco Scolastra al pianoforte, per un evento che intreccerà immagini, musica e poesia in un insolito ritratto del grande genio rinascimentale. “Michelangelo è stato anche poeta – commenta Marco Scolastra -. Le sue Rime hanno temi amorosi, esistenziali, politici, artistici e hanno ispirato due tra i maggiori compositori del Novecento, Britten e Sostakovic, che ne hanno realizzato cicli vocali meravigliosi. Così abbiamo scelto di portarli, con le immagini del regista Nino Criscenti, nella nostra Stagione concertistica”.
Voci e musica, quelle dei Seven Sonnets of Michelangelo di Britten e della Suite su versi di Michelangelo Buonarroti di Sostakovic, si uniranno infatti al documentario Il gigante. Indagine sul David di Michelangelo del regista Nino Criscenti, che introdurrà anche la serata. Mentre per il racconto in video, altro grande nome, quello di Antonio Paolucci. “Britten è giovanissimo quando compone i Seven Sonnets: il tema d’amore è traboccante – prosegue Scolastra -. Il brano di Sostakovic è invece uno degli ultimi della sua produzione: l’autore guarda alle poesie di Michelangelo come concentrato di saggezza.”
La produzione folignate ha tra l’altro conquistato l’interesse internazionale, con la casa discografica Brilliant Classics che nei giorni che precedono il concerto realizzerà la registrazione dei due cicli vocali.
Scrive Nino Criscenti a proposito di Il gigante. Indagine sul David di Michelangelo. “È il 1501. Michelangelo ha 26 anni. È a Roma dove ha scolpito la Pietà di San Pietro. Da Firenze gli chiedono una grande statua di David. Michelangelo torna nella sua città, lavora in gran segreto e dopo tre anni consegna il suo gigante di marmo, oltre cinque metri d’altezza, l’8 settembre del 1504. Perché Firenze ha voluto un David gigantesco? E perché lo ha scelto come simbolo delle libertà civili? Ricostruiamo la storia della statua più famosa del mondo sui luoghi stessi in cui si è svolta, tra chiese e palazzi del Rinascimento fiorentino”.
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Luciano Fancelli da Capodacqua di Foligno al Teatro alla Scala
Da Capodacqua di Foligno al Teatro alla Scala. La storia e la musica del fisarmonicista Luciano Fancelli in un doppio appuntamento degli Amici della Musica di Foligno. Per ricordare uno straordinario musicista nell’anniversario dei 70 anni dalla morte.
Fine settimana dedicato al celeberrimo musicista e compositore Luciano Fancelli, il musicista che portò la sua fisarmonica al Teatro alla Scala. La proposta, targata Amici della Musica di Foligno, è un doppio appuntamento – 9 e 10 giugno – nato in collaborazione con la rivista Strumenti&Musica e con l’Associazione Capodacqua. Un vero evento che omaggerà, nel 70° anniversario della morte, uno dei più grandi maestri della fisarmonica, universalmente noto per aver composto brani entrati nel repertorio di tutti i tempi. Nato a Foligno e vissuto a lungo a Capodacqua, Luciano Fancelli, morto a soli 24 anni, sarà al centro di una due giorni che prenderà avvio proprio nel piccolo borgo folignate, dove è in programma un convegno con musica, venerdì 9 giugno, ore 21, nella suggestiva Torre dei Trinci. Appuntamento invece sabato 10, ore 18, allo storico Palazzo Elmi Pandolfi di Foligno, per un concerto tutto Fancelli di uno dei più grandi interpreti del momento, il giovane, ma già noto al pubblico e alla critica internazionali, Samuele Telari, anche lui umbro.
“Salire Salire e… Sole”, titolo della due giorni, prenderà avvio con il convegno coordinato da Sergio Macedone, direttore di Strumenti&Musica, che farà il punto sulla vicenda musicale e umana del fisarmonicista con gli interventi di Fausto Di Cesare, concertista e storico, docente di pianoforte al Conservatorio Santa Cecilia, di Patrizia Angeloni, concertista e docente di fisarmonica del Conservatorio di Latina e di Mirco Patarini, presidente della CIA (Confédération Internationale des Accordéonistes), concertista. La scena passerà poi al duo Antonino De Luca (fisarmonica) e Marta Giulioni (voce), protagonisti delle “Canzoni per voci e fisarmonica” di Luciano Fancelli. Tra musica classica, jazz e nuove sperimentazioni, l’artista è stato infatti anche autore di canzoni di struggente bellezza.
A Capodacqua Fancelli giunse all’inizio della seconda Guerra mondiale – era nato nel 1928 – dopo essersi trasferito a Terni. Fu qui che la sua passione per la fisarmonica trovò terreno fertile e dove scrisse alcuni dei brani più memorabili, amando comporre all’ombra di una quercia. Quella musica tornerà straordinariamente sabato 10, insieme all’attesissimo ritorno in Stagione di Samuele Telari. In programma i più celebri brani strumentali dell’integrale delle composizioni per fisarmonica di Luciano Fancelli, dove svettano brani di fama mondiale tra cui l’arrangiamento per fisarmonica della Cumparsita, Un giorno a Tolosa, Cartoni Animati, Helzapopping, Tre Impressioni.
Musica e parole condurranno in una storia tutta da ritrovare. Scoprendo che a 19 anni il fisarmonicista vinse il Concorso Internazionale “Città di Stradella” e tenne concerti in tutta Italia. Musicisti e musicologi lo notarono e ne parlarono polemicamente: la sua produzione non era “classica” ma neppure “leggera”, o “ballabile”, “cantabile”… etichette che non potevano contenere quel vulcano di creatività che si stava manifestando. Nel 1947 entrò in RAI. Due rubriche affidate ad un musicista giovanissimo: Voci e Strumenti in libertà e Luciano Fancelli e la sua fisarmonica. Nel 1950 con una memorabile esecuzione della Quinta Sinfonia di Beethoven vinse il premio concertisti del 4° Concorso Nazionale di Ancona. Per poi giungere nel 1951 al Teatro alla Scala con la famosa Fisorchestra Frontalini. Fu un successo! Iniziò a registrare qualche disco. Il 24 gennaio 1953, all’apice del successo, morì a Terni per una setticemia in seguito a un mal di gola mal curato.
Da non dimenticare.
Venerdì, prima del convegno-concerto – ingresso € 5 – apericena alle 19.30 alla Torre dei Trinci a cura dell’Associazione Capodacqua. Prenotazione obbligatoria al 329 8429893 (€ 15).
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Summer Master Class 2023: Desirée Rancatore
Canto lirico
docente Desirée Rancatore / periodo 6-10 settembre
Convocazione e inizio: 6 settembre ore 10
Concerto finale: 10 settembre ore 21
MAX 12 allievi
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Ancora jazz nel cartellone degli Amici della Musica
Ancora jazz nel cartellone degli Amici della Musica per uno straordinario concerto in collaborazione con Festa di Scienza e Filosofia. Musicisti d’eccezione, Gabriele Mirabassi (Perugia) clarinettista e Roberto Taufic, chitarrista brasiliano, suoneranno per “um Brasil diferente”, viaggio musicale di andata e ritorno dall’Italia al Brasile, con tappa a Foligno. Ingresso libero con prenotazione al sito www.festascienzafilosofia.it.
Noto alle platee internazionali, il duo proporrà riletture di canzoni e pezzi strumentali brasiliani di varie epoche, a cui si aggiungeranno composizioni originali legate a doppio filo all’idea dello sguardo da lontano. Per un Brasile profondo, identitario, oggetto di rispetto e affetto, visto da un’angolazione che i due protagonisti hanno scoperto di avere in comune nel preciso punto di incontro dell’andata dell’uno e del ritorno dell’altro.
Il concerto precederà la conferenza di Vito Mancuso.

GALLIANO, CATRIA e CIAMMARUGHI – doppio appuntamento con il Jazz
Fine settimana con doppio concerto dedicato alla borsa di studio “Mario Guidi”. Per gli Amici della Musica arriverà eccezionalmente in città il grande Richard Galliano, indiscusso mito della fisarmonica jazz. Protagonisti del secondo concerto i jazzisti Ramberto Ciammarughi e il vincitore della borsa di studio Riccardo Catria, trombettista.
Leggendario, unico, straordinario. Richard Galliano, il più grande fisarmonicista in attività al mondo, jazzista, l’unico che ha inciso per Deutsche Grammophon, sarà l’atteso protagonista del concerto evento dedicato alla seconda edizione della borsa di studio “Mario Guidi”. Una serata che gli Amici della Musica di Foligno dedicano a Guidi, manager folignate prematuramente scomparso, il primo in Italia a dar vita a un’Agenzia jazz. E Galliano – come tanti altri big di quel mondo – era nella sua scuderia.
In programma il 14 aprile all’Auditorium San Domenico, ore 21, “Passion Galliano” è un concerto nato lo scorso anno in occasione dei 50 anni di carriera del celebre bandoneonista francese – ma le sue origini sono italiane – che intreccia sonorità jazz, tango e musica classica, in una scaletta di brani coinvolgente e emozionante. L’evento, perché di vero evento si tratta, è in collaborazione con Young Jazz Festival. Il ricavato del concerto sosterrà per intero la borsa di studio “Mario Guidi”. Dagli Amici della Musica un sentito ringraziamento a Galliano per la generosa partecipazione.
L’evento sarà il primo dei due appuntamenti di un fine settimana – 14 e 16 aprile – all’insegna del grande jazz.
Compositore e trascrittore dei brani di Piazzolla, Galliano traccerà con il suo accordeon un suggestivo affresco musicale che porterà al pubblico del San Domenico il ritratto di un artista che in mezzo secolo di musica ha profondamento mutato lo stile, i linguaggi, i generi della fisarmonica, riscrivendone la storia attraverso un’instancabile ricerca sulle risorse timbriche, espressive, ritmiche. Un percorso che a partire dalla tradizione francese, se ne è poi svincolato, facendo della fisarmonica uno strumento di spicco nel jazz. Non a caso il programma accosta a sue composizioni originali, musiche di Debussy, Satie, Chopin, Sauget, Granados y Campiña e naturalmente Astor Piazzolla.
Nato nel 1950 da una famiglia di origini italiane, Richard Galliano, musicista, compositore, direttore d’orchestra, si avvicina alla fisarmonica a quattro anni grazie al padre, Lucien Galliano, professore di fisarmonica. Frequenta il Conservatorio di Nizza dove studia l’armonia, il contrappunto e il trombone. Quattordicenne si innamora del jazz, con la scoperta di Clifford Brown, di cui inizia a trascrivere i chorus per fisarmonica. È l’inizio di un percorso che lo avvicinerà allo studio dei fisarmonicisti brasiliani e alla scoperta dei virtuosi che si sono avvicinati al jazz (Tommy Gumina, Ernie Felice, Art Van Damme, Felice Fugazza, Adamo Volpi, Luciano Fancelli). L’incontro con Astor Piazzolla, avvenuto nel 1983 in occasione di un lavoro per musica di scena per la Comédie-Française, lo sprona a tornare alle sue radici, al repertorio tradizionale composto di valzer musette, di java, di tango, contaminandolo con le influenze ritmiche, armoniche, espressive del jazz. Più di 50 gli album registrati.
Poi domenica 16 aprile, ancora Auditorium San Domenico, ore 17, per il secondo appuntamento che porterà sul palco Riccardo Catria, giovane trombettista jazz, vincitore della borsa di studio 2023 “Mario Guidi”. Con lui in scena il celebre jazzista, pianista umbro, Ramberto Ciammarughi. Un incontro tra generazioni in nome del grande jazz.
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01.12.23 – CONCERTO DI CHIUSURA
Venerdì 1° dicembre ore 21
Auditorium San Domenico
CONCERTO DI CHIUSURA
con il Vincitore del Concorso Pianistico Internazionale “Alessandro Casagrande” 2022
Yuanfan Yang pianoforte
Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese
Marco Boni direttore
Ludwig van Beethoven
Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra in mi bemolle maggiore, op. 73 “Imperatore”
Sinfonia n. 5 in do minore op. 67
• in collaborazione con Istituzione Sinfonica Abruzzese
ingressi: € 20, 16, 14
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