
Appuntamento a Foligno con il Trio Nebelmeer
Appuntamento a Foligno con il Trio Nebelmeer ospite della Stagione concertistica Amici della Musica per la sezione dedicata ai “Vincitori di Concorsi Internazionali”.
Giovane ma già celebre formazione di origine francese, il Trio si esibirà sabato 7 giugno all’Auditorium San Domenico, ore 21, dove chiuderà la propria tournée italiana seguita al prestigioso “Premio Trio di Trieste” che ha visto i tre musicisti aggiudicarsi l’edizione 2024.
Composta dal violinista Arthur Decaris, dal violoncellista Florian Pons e dal pianista Loann Fourmental, la formazione che deve il nome – Mare di Nebbia tradotto in italiano – al celebre dipinto romantico di Caspar David Friedrich “Viandante nella Nebbia”, proporrà un programma dedicato a Schubert, Mendelssohn e Ravel.
In concerto la libera fantasia schubertiana si esprimerà nel “Notturno” in mi bemolle maggiore Op. 148 che aprirà il programma, quasi un’introduzione al capolavoro di Mendelssohn (Trio n.1 in re minore Op. 49), datato 1839, anno in cui lo stesso Mendelssohn molto “frequentava” la musica di Schubert. Si chiude con un salto nel modernismo neoclassico con il Trio in la minore di Ravel, eseguito per la prima volta a Parigi nel 1915 con tre esecutori d’eccezione: Alfredo Casella al pianoforte, Georges Enescu al violino e Louis Feuillard al violoncello.
Nato nel 2019 da una profonda ispirazione romantica, il Trio Nebelmeer ha seguito un rigoroso percorso di studio sotto la guida di formazioni cameristiche come il Trio Wanderer, il Quartetto Modigliani e il Quartetto Diotima, e affinato un repertorio incentrato sulle composizioni per trio con pianoforte dell’Ottocento e del primo Novecento.
Straordinario nel creare un suono avvolgente e ricco di emozione, il Trio ha presto conquistato l’attenzione internazionale con inviti in prestigiosi festival, teatri e istituzioni musicali, mentre arriva nel settembre 2022 la nomina a “Trio in residence” della Cappella Musicale della Regina Elisabetta in Belgio.
Preziosi anche gli strumenti in scena. Arthur Decaris suona un violino Giovanni Francesco Pressenda, gentilmente concesso dal fondo Talents & Violon Celles, con il sostegno della Fondazione Safran per la Musica. Nelle mani di Florian Pons invece un violoncello del XVIII secolo attribuito ad Ambroise de Comble, discepolo del celebre Stradivari.