
Presentazione della nuova Stagione Concertistica 2024
I capolavori di Beethoven e Bach tra i grandi protagonisti della 43esima Stagione concertistica degli Amici della Musica di Foligno. Ventotto appuntamenti, 470 musicisti che dal 2 marzo animeranno il cartellone con spazio anche al canto lirico, al jazz, alle prime assolute, alle masterclass, all’anniversario pucciniano. Prestigio internazionale con Accademia Chigiana, i celebri solisti russi Troussov-Troussova, Sinfonica Abruzzese. Confermati musicoterapia, proposte per le scuole insieme a conferenze e presentazioni di libri. Concerti fuori porta nelle vicine Assisi, Spello e Trevi. In conferenza stampa donato un pianoforte “Schulze Pollmann” all’Oratorio del Crocifisso.
Coup de theatre degli Amici della Musica di Foligno. La conferenza stampa di presentazione della Stagione Concertistica 2024 si è trasformata in occasione per inaugurare e donare all’Oratorio del Crocifisso un pianoforte mezza coda “Schulze Pollmann”. Suonato dalla pianista Lucia Sorci con musiche di Castelnuovo-Tedesco e Chopin, ha introdotto il cartellone illustrato dal presidente Giorgio Battisti e dal direttore artistico Marco Scolastra, ai quali si è unito il saluto della consigliera della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno Donatella Barbabianca Filippi, del consigliere Marco De Felicis del Comune di Foligno, del prof. Guglielmo Tini del Liceo Classico “F.Frezzi-B.Angela”. Tra gli ospiti il comandante della Caserma Gonzaga di Foligno generale di brigata Giorgio Guariglia, il tenente colonnello Mauro Mercuri e l’assessora alla Cultura del Comune di Spello Irene Falcinelli.
Alla città il programma sarà invece presentato il 10 febbraio, ore 17 Auditorium San Domenico, con il concerto a ingresso libero “Pablo Casals: La musica di JFK”, suggestivo racconto del critico musicale Stefano Valanzuolo in scena con la violoncellista Erica Piccotti.
Ventotto gli appuntamenti in Stagione, da febbraio a novembre, che spazieranno dalla musica, al canto, al melodramma, ai recital, con tre concerti jazz, quattro orchestre, molta sinfonica e musica da camera, Ben 470 i maestri che si esibiranno all’Auditorium San Domenico, ma anche in altri contenitori di pregio, Palazzo, Trinci, Oratorio del Crocifisso, Teatro San Carlo, e altri luoghi, Trevi, Villa dei Mosaici di Spello, Basilica di San Francesco Assisi, Castello di Scopoli.
“La nuova Stagione richiama in città alcuni tra i migliori interpreti della scena musicale classica contemporanea e della musica jazz – ha esordito Battisti -. Propone un rapporto dialettico e trasversale con la storia della musica, creando relazioni fertili e virtuose. I veri protagonisti di questa trasversalità saranno due testimonial d’eccezione – Johann Sebastian Bach e, soprattutto, Ludwig van Beethoven – le cui opere punteggeranno i programmi sinfonici, di recital e di musica da camera di tutta la Stagione, fino al prezioso concerto di chiusura (23 novembre) con l’esecuzione, per la prima volta nelle nostre Stagioni, della Sinfonia n. 9 per soli, coro e orchestra op. 125 “Corale”.
Il cartellone conferma inoltre le masterclass di canto lirico tenute da celebri docenti, Cinzia Forte, Desirée Rancatore e Walter Testolin (agosto e settembre 2024), i “Colloquia”, le presentazioni di libri, gli itinerari musicali – uscite al Teatro San Carlo Napoli e Terme di Caracalla Roma -, la terza edizione del Premio Mario Guidi – manager jazz folignate scomparso nel 2019 – con una due giorni con testimonial d’eccezione lo straordinario jazzista Enrico Rava in concerto con Giovanni Guidi (27 aprile). Poi il 28 sul palco salirà il trio di Simone Sansonetti, vincitore del premio Guidi. “Proseguono anche gli apprezzati percorsi di musicoterapia/teatroterapia – ha aggiunto Battisti – tramite i quali, da anni, l’Associazione testimonia l’esigenza profonda di impegnarsi nel sociale”.
Concerto inaugurale sabato 2 marzo, Auditorium San Domenico, con il prestigioso duo pianistico Taverna-Vacatello – musiche di Reger, Ligeti e le rare Suite di Rachmaninov per due pianoforti. “Sarà un cartellone percorso dai grandi capolavori della storia della musica – ha commentato il M° Scolastra – a partire dalla Nona e dalla Quinta Sinfonia di Beethoven, ma anche delle collaborazioni e coproduzioni con prestigiose istituzioni italiane quali l’Accademia Chigiana, la IUC, la Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco di Assisi. Senza però mai distogliere l’attenzione dai giovani talenti, vincitori di concorsi internazionali, con rarità come il concerto di fagotto del 1° giugno”.
Poi gli anniversari. A cominciare dal centenario della morte di Puccini, ricordato con un concerto pianoforte e voce (Trevi 5 luglio), in collaborazione con l’Associazione Musicale Lucchese. Un vero evento per la città sarà pure La Traviata in forma di concerto che il 19 ottobre – ingresso libero – chiuderà le celebrazioni per i 140 anni della ‘Caserma di Foligno – una città nella città’. Protagonisti la straordinaria soprano Cinzia Forte e il tenore Andrea Carè.
Per la prima volta arriva invece in Stagione il capolavoro rossiniano Petite Messe Solennelle con il concerto “Basilica Regia” (25 maggio ingresso libero) nella cornice d’eccezione della Basilica Superiore di San Francesco di Assisi. “Un grandioso evento, uno degli appuntamenti clou della Stagione 2024, di cui andiamo fieri – ha proseguito Scolastra -. Una coproduzione con Associazione Marche Musica, in collaborazione con la Cappella Musicale della Basilica, che sarà replicato il giorno dopo in un altro gioiello dell’arte italiana, la Chiesa di Santa Croce a Firenze”.
Si consolidano le collaborazioni con Festa di Scienza e Filosofia, con Young Jazz Festival e pure con le scuole. In programma il 3 maggio lo spettacolo tratto dal Decameron di Boccaccio, che vede insieme Lucia Poli, icona del teatro italiano e il Coro del Liceo Classico “F. Frezzi-B.Angela”. “Non potevamo mancare a un appuntamento così importante con la musica, la letteratura, e una maestra del palcoscenico quale Lucia Poli – ha dichiarato il prof. Tini responsabile del progetto -. Per i ragazzi e per tutti noi un’occasione davvero unica”.
Attesa come ogni anno “Classica d’Estate”, dono alla città della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno (sostenitrice con il Comune di Foligno della Stagione), proporrà (18 luglio Corte di Palazzo Trinci) PopSongs dell’Ensemble Roma Sinfonietta diretta dal M° Marcello Panni. “Anche noi della Fondazione Cassa di Risparmio non possiamo mancare a tutto ciò che chiama in causa arte, musica, cultura – ha sottolineato la dott.ssa Barbabianca Filippi -. Nostro obiettivo è sostenere le iniziative di qualità, come ben sanno fare gli Amici della Musica, che valorizzano il territorio, la città, con particolare attenzione alle nuove generazioni.”
Musica en plein air ancora a luglio con la Filarmonica di Belfiore, al Castello di Scopoli, montagna folignate, musiche di Bernstein e Gershwin. Sonorità d’Oltreoceano anche per Heart and Sool of America, dagli spiritual alla musica contemporanea, con pianoforte e voci di Maria Gabriella Landers soprano, Brian Dore, baritono (6 ottobre). Sogno argentino invece per Nubes de Buenos Aires (21 settembre) affidato al il virtuosismo di Giampaolo Bandini (chitarra) e Cesare Chiacchieretta (bandoneon), brani di Astor Piazzolla.
Punteggiano il cartellone “Colloquia” e presentazioni. Sarà il noto musicologo Guido Barbieri a parlare il 7 maggio dell’etica della fratellanza nella Nona Sinfonia di Beethoven a duecento anni dalla prima esecuzione, mentre giungerà in chiusura di stagione (16 novembre) la presentazione della novità editoriale Treccani Enciclopedia della Musica Contemporanea 1900-1924. A parlarne i direttori scientifici Ernesto Assante e Sandro Cappelletto e la responsabile opere Treccani Monica Trecca.
Un plauso all’attività dell’Associazione musicale è giunta infine dal consigliere comunale De Felicis che ha ringraziato gli Amici della Musica per il programma ricco, importante, animato da eventi grandiosi e difficili da allestire come la Nona di Beethoven. “Una qualità delle proposte altissima con qualcosa in più: l’attenzione al sociale e all’incontro, al fare rete tra associazioni, Comuni e località del territorio, per risultati a dir poco straordinari.”
Insomma una Stagione, densa, intensa, preziosa, prestigiosa. “Come Voltaire nel Candide dico ‘Lavoriamo il nostro orto’ – chiude Scolastra -. Gli Amici della Musica il loro orto lo hanno piantato nel 1981 e di anno in anno ne raccogliamo i frutti. Ma è solo grazie al lavoro di tutti che ciò è stato possibile, all’impegno, alla passione e alle sinergie con enti, realtà, associazioni, comuni che in 43 anni hanno reso possibili appuntamenti straordinari che da soli non saremmo mai riusciti a realizzare.”
Per favorire l’ascolto della musica dal vivo, l’Associazione conferma l’iniziativa “A concerto con mamma e papà”. Con l’acquisto di due abbonamenti si potrà richiedere un biglietto gratuito per ciascun concerto per figli o nipoti di età compresa tra i 5 e i 14 anni. Torna anche il “Carnet 5 concerti”, così come le riduzioni per musicisti di età inferiore ai 30 anni e per allievi e insegnanti delle scuole di musica e canto. Per loro abbonamento personale e quota annuale al costo ridotto di 50 euro. Previsto invece sconto del 20% su biglietto intero per spettatori sopra i 65 anni, i giovani sotto i 30 anni, i soci di Touring Club Italiano, ALI-Associazione Lavoratori Intesa Sanpaolo, FAI.
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William’s Game: azione musicale sulla nascita del gioco del rugby
In prima assoluta una giocosa produzione Amici della Musica di Foligno dedicata ai duecento anni del gioco del rugby. In scena volti noti, Pino Strabioli voce e Fabrizio De Rossi Re musica, su testo di Massimiliano Castellani.
Appuntamento tutto da scoprire per il cartellone degli Amici della Musica di Foligno. “William’s Game”, in prima assoluta mercoledì 1° novembre, ore 17, all’Auditorium San Domenico, affiderà infatti alla musica un’originalissima e giocosa incursione in un ambito imprevisto: il rugby al traguardo dei duecento anni dalla nascita.
Una felice intuizione che ha spinto l’Associazione folignate a commissionare questa attesa “azione musicale sulla nascita del gioco del rugby” – così recita il sottotitolo – che porterà in scena tra note e parole artisti di chiara fama come il notissimo Pino Strabioli, attore, autore e conduttore televisivo, regista teatrale, per l’occasione narratore, e il celebre compositore Fabrizio De Rossi Re, autore delle musiche e pianista sul palco dell’Auditorium.
Firma d’eccezione anche per il testo, affidato al giornalista e scrittore Massimiliano Castellani, folignate, caporedattore cultura del quotidiano Avvenire con un passato nella redazione sport. A lui il compito di svelarci, con un’avvincente drammaturgia, innanzitutto chi era William, quello del titolo del concerto, per poi portare al pubblico la storia la storia che giusto due secoli fa vide William Webb Ellis – un ragazzo di 17 anni – inventare nella cittadina inglese di Rugby, quasi senza saperlo, il gioco della palla ovale. “Nel calcio si chiamerebbe assist commenta Castellani -, in questo caso è una meta, realizzata su lancio preciso del maestro Marco Scolastra per celebrare i due secoli esatti, 1° novembre 1823, dalla nascita del rugby.”
Così sulle note di De Rosse Re il racconto svelerà il gioco e le sue origini. “La prima storica meta la realizzò il futuro pastore anglicano William Webb Ellis sul campo della Rugby School e questa cosa mi ha sempre affascinato – prosegue Castellani -. Lavorando per il quotidiano della Cei, Avvenire, era inevitabile che dopo essermi occupato già in passato di Webb Ellis prima o poi ci sarei tornato su, specie in occasione dei 200 anni dalla sua “invenzione”, per scrivere qualcosa che andasse oltre la pagina di giornale. Ho già scritto testi teatrali per celebrare dei miti dello sport. Era inevitabile dunque che quest’altra avventura sul rugby, con la straordinaria voce narrante di Pino Strabioli e le geniali “pensate” musicali di Fabrizio De Rossi Re, dovesse partire dalla mia città e con degli amici veri come Gli Amici della Musica di Foligno.”
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42esima Stagione Concertistica: eletto il nuovo direttivo
Confermati il presidente uscente Giorgio Battisti e il direttore artistico Marco Scolastra. Il nuovo direttivo degli Amici della Musica guiderà l’associazione musicale per il triennio 2023-2026 affidando incarichi e ruoli a consiglieri in gran parete musicisti, esperti di settore.
Tra molte conferme e qualche novità, si è riunito venerdì scorso il nuovo consiglio direttivo degli Amici della Musica di Foligno eletto dall’assemblea dei soci domenica 15 ottobre.
In carica fino al 2026, i nove componenti – con un importante equilibrio di genere – si avviano al nuovo triennio riaffidando la guida al presidente uscente Giorgio Battisti, che affronterà la presidenza con l’idea ben chiara di “alzare l’asticella”, di proporre un programma di iniziative e concerti ancor più aperto alle collaborazioni, inclusivo e coinvolgente.
Quanto ai componenti, l’Associazione affida a Davide Giannini, consigliere di lungo corso, la carica di vicepresidente, Antonio Bordoni segretario economo, Lucia Giannini segretaria del consiglio, Donatella Cugini, Marco Pontini, Roberto Segatori consiglieri con le due new entry di Lucia Sorci e Liana Zuccarini. Irrinunciabile l’incarico di direttore artistico al M° Marco Scolastra, preziosa risorsa per gli Amici della Musica e per l’intera città.
“Una conferma pressoché totale dell’organo direttivo dell’Associazione – dichiara Battisti – testimonia il gradimento dei soci rispetto alle proposte artistiche e alla gestione complessiva del sodalizio. Con i nuovi ingressi si consolida l’organizzazione, orientando le competenze dei singoli consiglieri verso i diversi ambiti operativi. Alla dott.ssa Liana Zuccarini – già dirigente psicoterapista presso l’Azienda USL Umbria 2 – verranno affidati i laboratori di musicoterapia, mentre la Mª Lucia Sorci – pianista e docente di musica – si occuperà principalmente della formazione musicale e delle masterclass”.
Quanto ai consiglieri uscenti “Ringrazio con vera riconoscenza Elga Ciancaleoni e Gianluca Matilli – prosegue il Presidente – non solo per avere contribuito a gestire l’associazione nel difficile periodo del Covid, ma anche per la loro promessa di continuare a starci accanto come soci e volontari. Sono proprio i volontari l’anima e la forza della nostra associazione, le energie con le quali diamo vita a tutte le nostre iniziative”.
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La Rapsodia in blu di Cappello su Amadeus
La prestigiosa rivista «Amadeus» ha dedicato il numero di settembre al M° Roberto Cappello, nostro ospite lo scorso luglio, allegando un CD con un suo concerto dal vivo in cui esegue tutto Gershwin: Rapsodia in blu e Concerto per pianoforte e orchestra.
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Racconto concerto dedicato ai Madrigali di Carlo Gesualdo da Venosa
Entra nel cartellone di Segni Barocchi Festival il prossimo appuntamento degli Amici della Musica di Foligno. Tra le due realtà un’amicizia consolidata affidata quest’anno alla coproduzione “L’avida sete”, madrigali di Carlo Gesualdo da Venosa, racconto concerto in programma a Foligno martedì 29 agosto, ore 21, Oratorio del Crocifisso.
Ideato e scritto da Sandro Cappelletto, giornalista critico musicale e drammaturgo – voce narrante in scena -, lo spettacolo sarà affidato per la parte musicale all’Ensemble RossoPorpora, formazione fondata e diretta da Walter Testolin, oggi una delle più prestigiose formazioni di canto rinascimentale e barocco a livello internazionale.
Dedicato a Don Carlo Gesualdo, principe di Venosa, Conte di Conza (1566-1613): un compositore tanto grande quanto inquietante, come lo definì Igor Stravinskij, il concerto ripercorre la vicenda musicale e umana dell’ultimo discendente di una grande famiglia normanna e genio musicale senza tempo.
«Nell’Avida sete il contrappunto tra la narrazione e le straordinarie voci dell’ensemble RossoPorpora – commenta Sandro Cappelletto – ricrea uno spaccato dell’atmosfera che si respirava all’interno del castello nel quale Gesualdo viveva e in cui nacquero le sue musiche estreme, simbolo del cambiamento non solo artistico-espressivo, ma anche psicologico dell’Uomo di fine Rinascimento.»
Interpreti dei madrigali Cristina Fanelli canto, Lucia Napoli quinto, Elisabetta Vuocolo alto, Andrés Montilla-Acurero tenore, Giacomo Schiavo tenore, Guglielmo Buonsanti basso, Dario Carpanese cembalo, celebrati artisti che imprimono all’Ensemble uno stile fortemente espressivo, dovuto anche a un rigoroso studio filologico dei testi e degli ambienti culturali di cui la musica è espressione. Intensa anche l’attività discografica del gruppo, apprezzatissima dalla critica internazionale. L’amoroso & crudo stile, disco dedicato ai madrigali di Luca Marenzio, è stato definito dalla rivista francese ForumOpera “Una pietra miliare storica, un disco da portare sull’isola deserta”.
Prestigio anche per la bacchetta di Walter Testolin, direttore, cantante, didatta, divulgatore musicale, impegnato nella diffusione del repertorio vocale polifonico del Rinascimento, con all’attivo incisioni per le più importanti etichette discografiche europee. Oltreché RossoPorpora, ha fondato De Labyrintho (tra i gruppi vocali di riferimento nel repertorio rinascimentale). Ha scritto per Treccani la parte dedicata al Madrigale nel volume Musica ed è autore di numerosi articoli pubblicati da riviste musicali e musicologiche, italiane ed estere. Organizza e dirige Italia mia – Storia del madrigale italiano, progetto triennale di studi, concerti, lezioni e conferenze sul madrigale iniziato a Roma nel 2020. Nello stesso anno ha fondato il Bach Collegium Roma.
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Omaggio al Perugino degli Ensemble Micrologus
È dedicato al Perugino il prossimo concerto – ingresso libero – degli Amici della Musica di Foligno. Un omaggio ai cinquecento anni dalla morte del “divin pittore” affidato al celebre Ensemble Micrologus che sabato 26 agosto, ore 21, porterà la sua musica rinascimentale a Spello, nella chiesa di Santa Maria Maggiore dove due importanti lavori di Pietro Perugino attraggono visitatori da tutto il mondo.
L’appuntamento, “Quant’è grande la Bellezza”, sottotitolo “La musica in Italia all’epoca di Perugino, il divin pittore” è parte di un articolato programma di eventi, “Il Perugino per tutti”, che i comuni di Foligno, Spello e Assisi propongono attraverso tour guidati nei luoghi dove preziose opere testimoniano il passaggio del Perugino in questa parte d’Umbria.
Con l’attesissimo ritorno dei Micrologus nella Stagione concertistica folignate, si ascolteranno musiche devozionali e cortesi perfettamente coerenti con i temi della cultura umanistica del grande artista del Rinascimento. In scaletta Laudi, canzoni e musiche strumentali di Alexander Agricola, Guillaume Dufay, Guglielmo Ebreo, Firminus Caron, Domenico da Piacenza, Lorenzo de’ Medici. Oltre alle Laudi, in programma pure raffinate bassedanze e balli, in un insieme di devozione spirituale, amor cortese e sensualità terrena, che riflette l’ampia tavolozza di emozioni dell’imponente catalogo di Perugino, nel momento più glorioso della cultura italiana.
In scena con gli storici fondatori umbri del gruppo Patrizia Bovi canto, arpa, Gabriele Russo viola, lira da braccio, ribeca e Goffredo Degli Esposti flauti dritti, zufolo col tamburo, zufolo e buttafoco, ci saranno anche Crawford Young liuto, cetra, Katerina Ghannudi canto, arpa.
Alla soglia dei quaranta anni dalla fondazione – sono nati nel 1984 – i Micrologus vantano una storia di successi internazionali che li ha resi raffinato gruppo di riferimento nel mondo per la musica medievale e rinascimentale. Un evento da non mancare al cospetto del grande Perugino e al suono degli strumenti angelici da lui raffigurati, l’arpa, il liuto e la viola d’arco.
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Concerto Multimediale: SUONI E VISIONI PER MICHELANGELO
Da Michelangelo a Britten e Sostakovic. Parla il linguaggio della multimedialità il concerto degli Amici della Musica dedicato al genio del Rinascimento. Protagonisti artisti di caratura internazionale per un evento di musica, canto e poesia, con le immagini di un celebre documentario del regista Nino Criscenti.
Tre artisti d’eccezione – un pianista e due voci – e un documentario di grande valore e bellezza. È nato così il concerto multimediale “Suoni e Visioni per Michelangelo”, prodotto dagli Amici della Musica di Foligno, in programma venerdì 30 giugno, ore 21, all’Auditorium San Domenico.
Dedicato a Michelangelo Buonarroti, il concerto vedrà in scena il tenore inglese Mark Milhofer, il basso Mirco Palazzi e Marco Scolastra al pianoforte, per un evento che intreccerà immagini, musica e poesia in un insolito ritratto del grande genio rinascimentale. “Michelangelo è stato anche poeta – commenta Marco Scolastra -. Le sue Rime hanno temi amorosi, esistenziali, politici, artistici e hanno ispirato due tra i maggiori compositori del Novecento, Britten e Sostakovic, che ne hanno realizzato cicli vocali meravigliosi. Così abbiamo scelto di portarli, con le immagini del regista Nino Criscenti, nella nostra Stagione concertistica”.
Voci e musica, quelle dei Seven Sonnets of Michelangelo di Britten e della Suite su versi di Michelangelo Buonarroti di Sostakovic, si uniranno infatti al documentario Il gigante. Indagine sul David di Michelangelo del regista Nino Criscenti, che introdurrà anche la serata. Mentre per il racconto in video, altro grande nome, quello di Antonio Paolucci. “Britten è giovanissimo quando compone i Seven Sonnets: il tema d’amore è traboccante – prosegue Scolastra -. Il brano di Sostakovic è invece uno degli ultimi della sua produzione: l’autore guarda alle poesie di Michelangelo come concentrato di saggezza.”
La produzione folignate ha tra l’altro conquistato l’interesse internazionale, con la casa discografica Brilliant Classics che nei giorni che precedono il concerto realizzerà la registrazione dei due cicli vocali.
Scrive Nino Criscenti a proposito di Il gigante. Indagine sul David di Michelangelo. “È il 1501. Michelangelo ha 26 anni. È a Roma dove ha scolpito la Pietà di San Pietro. Da Firenze gli chiedono una grande statua di David. Michelangelo torna nella sua città, lavora in gran segreto e dopo tre anni consegna il suo gigante di marmo, oltre cinque metri d’altezza, l’8 settembre del 1504. Perché Firenze ha voluto un David gigantesco? E perché lo ha scelto come simbolo delle libertà civili? Ricostruiamo la storia della statua più famosa del mondo sui luoghi stessi in cui si è svolta, tra chiese e palazzi del Rinascimento fiorentino”.
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Luciano Fancelli da Capodacqua di Foligno al Teatro alla Scala
Da Capodacqua di Foligno al Teatro alla Scala. La storia e la musica del fisarmonicista Luciano Fancelli in un doppio appuntamento degli Amici della Musica di Foligno. Per ricordare uno straordinario musicista nell’anniversario dei 70 anni dalla morte.
Fine settimana dedicato al celeberrimo musicista e compositore Luciano Fancelli, il musicista che portò la sua fisarmonica al Teatro alla Scala. La proposta, targata Amici della Musica di Foligno, è un doppio appuntamento – 9 e 10 giugno – nato in collaborazione con la rivista Strumenti&Musica e con l’Associazione Capodacqua. Un vero evento che omaggerà, nel 70° anniversario della morte, uno dei più grandi maestri della fisarmonica, universalmente noto per aver composto brani entrati nel repertorio di tutti i tempi. Nato a Foligno e vissuto a lungo a Capodacqua, Luciano Fancelli, morto a soli 24 anni, sarà al centro di una due giorni che prenderà avvio proprio nel piccolo borgo folignate, dove è in programma un convegno con musica, venerdì 9 giugno, ore 21, nella suggestiva Torre dei Trinci. Appuntamento invece sabato 10, ore 18, allo storico Palazzo Elmi Pandolfi di Foligno, per un concerto tutto Fancelli di uno dei più grandi interpreti del momento, il giovane, ma già noto al pubblico e alla critica internazionali, Samuele Telari, anche lui umbro.
“Salire Salire e… Sole”, titolo della due giorni, prenderà avvio con il convegno coordinato da Sergio Macedone, direttore di Strumenti&Musica, che farà il punto sulla vicenda musicale e umana del fisarmonicista con gli interventi di Fausto Di Cesare, concertista e storico, docente di pianoforte al Conservatorio Santa Cecilia, di Patrizia Angeloni, concertista e docente di fisarmonica del Conservatorio di Latina e di Mirco Patarini, presidente della CIA (Confédération Internationale des Accordéonistes), concertista. La scena passerà poi al duo Antonino De Luca (fisarmonica) e Marta Giulioni (voce), protagonisti delle “Canzoni per voci e fisarmonica” di Luciano Fancelli. Tra musica classica, jazz e nuove sperimentazioni, l’artista è stato infatti anche autore di canzoni di struggente bellezza.
A Capodacqua Fancelli giunse all’inizio della seconda Guerra mondiale – era nato nel 1928 – dopo essersi trasferito a Terni. Fu qui che la sua passione per la fisarmonica trovò terreno fertile e dove scrisse alcuni dei brani più memorabili, amando comporre all’ombra di una quercia. Quella musica tornerà straordinariamente sabato 10, insieme all’attesissimo ritorno in Stagione di Samuele Telari. In programma i più celebri brani strumentali dell’integrale delle composizioni per fisarmonica di Luciano Fancelli, dove svettano brani di fama mondiale tra cui l’arrangiamento per fisarmonica della Cumparsita, Un giorno a Tolosa, Cartoni Animati, Helzapopping, Tre Impressioni.
Musica e parole condurranno in una storia tutta da ritrovare. Scoprendo che a 19 anni il fisarmonicista vinse il Concorso Internazionale “Città di Stradella” e tenne concerti in tutta Italia. Musicisti e musicologi lo notarono e ne parlarono polemicamente: la sua produzione non era “classica” ma neppure “leggera”, o “ballabile”, “cantabile”… etichette che non potevano contenere quel vulcano di creatività che si stava manifestando. Nel 1947 entrò in RAI. Due rubriche affidate ad un musicista giovanissimo: Voci e Strumenti in libertà e Luciano Fancelli e la sua fisarmonica. Nel 1950 con una memorabile esecuzione della Quinta Sinfonia di Beethoven vinse il premio concertisti del 4° Concorso Nazionale di Ancona. Per poi giungere nel 1951 al Teatro alla Scala con la famosa Fisorchestra Frontalini. Fu un successo! Iniziò a registrare qualche disco. Il 24 gennaio 1953, all’apice del successo, morì a Terni per una setticemia in seguito a un mal di gola mal curato.
Da non dimenticare.
Venerdì, prima del convegno-concerto – ingresso € 5 – apericena alle 19.30 alla Torre dei Trinci a cura dell’Associazione Capodacqua. Prenotazione obbligatoria al 329 8429893 (€ 15).
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Ancora jazz nel cartellone degli Amici della Musica
Ancora jazz nel cartellone degli Amici della Musica per uno straordinario concerto in collaborazione con Festa di Scienza e Filosofia. Musicisti d’eccezione, Gabriele Mirabassi (Perugia) clarinettista e Roberto Taufic, chitarrista brasiliano, suoneranno per “um Brasil diferente”, viaggio musicale di andata e ritorno dall’Italia al Brasile, con tappa a Foligno. Ingresso libero con prenotazione al sito www.festascienzafilosofia.it.
Noto alle platee internazionali, il duo proporrà riletture di canzoni e pezzi strumentali brasiliani di varie epoche, a cui si aggiungeranno composizioni originali legate a doppio filo all’idea dello sguardo da lontano. Per un Brasile profondo, identitario, oggetto di rispetto e affetto, visto da un’angolazione che i due protagonisti hanno scoperto di avere in comune nel preciso punto di incontro dell’andata dell’uno e del ritorno dell’altro.
Il concerto precederà la conferenza di Vito Mancuso.

GALLIANO, CATRIA e CIAMMARUGHI – doppio appuntamento con il Jazz
Fine settimana con doppio concerto dedicato alla borsa di studio “Mario Guidi”. Per gli Amici della Musica arriverà eccezionalmente in città il grande Richard Galliano, indiscusso mito della fisarmonica jazz. Protagonisti del secondo concerto i jazzisti Ramberto Ciammarughi e il vincitore della borsa di studio Riccardo Catria, trombettista.
Leggendario, unico, straordinario. Richard Galliano, il più grande fisarmonicista in attività al mondo, jazzista, l’unico che ha inciso per Deutsche Grammophon, sarà l’atteso protagonista del concerto evento dedicato alla seconda edizione della borsa di studio “Mario Guidi”. Una serata che gli Amici della Musica di Foligno dedicano a Guidi, manager folignate prematuramente scomparso, il primo in Italia a dar vita a un’Agenzia jazz. E Galliano – come tanti altri big di quel mondo – era nella sua scuderia.
In programma il 14 aprile all’Auditorium San Domenico, ore 21, “Passion Galliano” è un concerto nato lo scorso anno in occasione dei 50 anni di carriera del celebre bandoneonista francese – ma le sue origini sono italiane – che intreccia sonorità jazz, tango e musica classica, in una scaletta di brani coinvolgente e emozionante. L’evento, perché di vero evento si tratta, è in collaborazione con Young Jazz Festival. Il ricavato del concerto sosterrà per intero la borsa di studio “Mario Guidi”. Dagli Amici della Musica un sentito ringraziamento a Galliano per la generosa partecipazione.
L’evento sarà il primo dei due appuntamenti di un fine settimana – 14 e 16 aprile – all’insegna del grande jazz.
Compositore e trascrittore dei brani di Piazzolla, Galliano traccerà con il suo accordeon un suggestivo affresco musicale che porterà al pubblico del San Domenico il ritratto di un artista che in mezzo secolo di musica ha profondamento mutato lo stile, i linguaggi, i generi della fisarmonica, riscrivendone la storia attraverso un’instancabile ricerca sulle risorse timbriche, espressive, ritmiche. Un percorso che a partire dalla tradizione francese, se ne è poi svincolato, facendo della fisarmonica uno strumento di spicco nel jazz. Non a caso il programma accosta a sue composizioni originali, musiche di Debussy, Satie, Chopin, Sauget, Granados y Campiña e naturalmente Astor Piazzolla.
Nato nel 1950 da una famiglia di origini italiane, Richard Galliano, musicista, compositore, direttore d’orchestra, si avvicina alla fisarmonica a quattro anni grazie al padre, Lucien Galliano, professore di fisarmonica. Frequenta il Conservatorio di Nizza dove studia l’armonia, il contrappunto e il trombone. Quattordicenne si innamora del jazz, con la scoperta di Clifford Brown, di cui inizia a trascrivere i chorus per fisarmonica. È l’inizio di un percorso che lo avvicinerà allo studio dei fisarmonicisti brasiliani e alla scoperta dei virtuosi che si sono avvicinati al jazz (Tommy Gumina, Ernie Felice, Art Van Damme, Felice Fugazza, Adamo Volpi, Luciano Fancelli). L’incontro con Astor Piazzolla, avvenuto nel 1983 in occasione di un lavoro per musica di scena per la Comédie-Française, lo sprona a tornare alle sue radici, al repertorio tradizionale composto di valzer musette, di java, di tango, contaminandolo con le influenze ritmiche, armoniche, espressive del jazz. Più di 50 gli album registrati.
Poi domenica 16 aprile, ancora Auditorium San Domenico, ore 17, per il secondo appuntamento che porterà sul palco Riccardo Catria, giovane trombettista jazz, vincitore della borsa di studio 2023 “Mario Guidi”. Con lui in scena il celebre jazzista, pianista umbro, Ramberto Ciammarughi. Un incontro tra generazioni in nome del grande jazz.
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